VALUTAZIONE IN CONDIZIONI CONTROLLATE DELL'EFFICACIA DI CHLORANTRANILIPROLE APPLICATO AL TERRENO MEDIANTE FERTIRRIGAZIONE, CONTRO SPODOPTERA LITTORALIS

G. FORTE, C. LO PUMO, S. OLIVERI, V. PETTINATO, P. DI PRIMO
Agrigeos S.r.l. Centro di Saggio - Via San Girolamo, 82 – 95024 Acireale (CT) e-mail: forte@agrigeos.com Tel: 095-958316

RIASSUNTO

Lo scopo di questo studio è stato di mettere a punto un metodo efficiente, affidabile e ripetibile per la valutazione dell’efficacia di insetticidi applicati al terreno. La valutazione è stata eseguita utilizzando un formulato di chlorantraliniprole, saggiato nei confronti del 2° stadio larvale di Spodoptera littoralis, allevata in condizioni di laboratorio. Dopo l’applicazione dell’insetticida al terreno, dalla parte mediana di piante di peperone allevate in vaso sono state campionate le foglie a a distanza di diversi giorni (1, 3, 7 e 14). Dalle foglie prelevate sono stati ottenuti dei dischetti, successivamente esposti all’azione trofica delle larve di S. littoralis in arene sperimentali appositamente predisposte in piastre Petri, per valutare la tossicità acuta e la % di area fogliare erosa.

Dai risultati è emerso un chiaro effetto dose del chlorantraliniprole, con valori di DL50 decrescenti ad ogni successiva esposizione larvale (18,95; 10,19; 4,63; 4,11 p.p.m.), dimostrando come l’insetticida applicato al terreno sia stato assorbito e traslocato nelle piante di peperone e l’elevata persistenza del principio attivo all’interno dei tessuti delle piante trattate. I risultati di tossicità sono stati ulteriormente confermati dal calcolo della % di area fogliare erosa, eseguito utilizzando il software di analisi digitale d’immagine ImageJ®. Tale metodo potrà essere impiegato per lo studio di persistenza e sistemicità di altri insetticidi con modalità di applicazione al terreno e con elevata mobilità all’interno dei tessuti delle piante trattate.

Parole chiave: drip, irrigatori, peperone, terreno limoso, Coragen

OBIETTIVI

  1. Messa a punto di un metodo di saggio efficiente per la valutazione dell’efficacia di insetticidi applicati al terreno
  2. Valutazione dell’efficacia di Chlorantraniliprole nei confronti del secondo stadio larvale di Spodoptera littoralis
  3. Calcolo della DL50 su 4 esposizioni larvali (1, 3, 7 e 14 giorni dopo l’applicazione)
  4. Calcolo della percentuale di area fogliare erosa tramite software di analisi di immagine digitale (ImageJ®)

MATERIALI E METODI

Nel 2021 (da luglio a novembre) sono state condotte due prove sperimentali presso il Centro di saggio Agrigeos ad Acireale (CT), su piante di peperone (Capsicum annuum) cultivar Markko F1, utilizzato quale coltura modello, coltivate in vaso in camera climatica a condizioni controllate. Per l’irrigazione e la successiva applicazione dell’insetticida, in ogni vaso sono stati predisposti 2 irrigatori a goccia a picchetto, inseriti nel terreno, in modo da simulare la irrigazione/applicazione a goccia che viene eseguita convenzionalmente tramite manichetta. Il metodo è stato applicato e calibrato utilizzando il formulato commerciale Coragen (FMC) (chlorantraliniprole 200 g/L – SC). Nella prova sperimentale sono state messe a confronto 5 dosi di chlorantraliniprole ed una tesi testimone non trattata (tabella 1). I dosaggi della soluzione insetticida sono stati ottenuti con diluizione seriale, partendo da una soluzione madre.

Tabella1.

L’utilizzo del chlorantraliniprole in fertirrigazione non è riportato in etichetta ed è da considerarsi solo a scopo sperimentale. L’applicazione dell’insetticida è stata eseguita quando le piante di peperone hanno raggiunto lo stadio di 6 foglie vere distese (BBCH= 26).

 

Le piante trattate sono state tenute in camera climatica a condizioni controllate per tutto il periodo della prova. Per ogni trattamento, compreso il testimone non trattato, sono state preparate 8 arene sperimentali (8 ripetizioni), prelevando un dischetto di foglia inserito dentro la piastra Petri coperta con tappo. I campionamenti delle foglie per l’ottenimento dei dischetti fogliari e la successiva esposizione larvale, sono stati eseguiti 1, 3, 7 e 14 giorni dopo il trattamento.

L’utilizzo del chlorantraliniprole in fertirrigazione non è riportato in etichetta ed è da considerarsi solo a scopo sperimentale. L’applicazione dell’insetticida è stata eseguita quando le piante di peperone hanno raggiunto lo stadio di 6 foglie vere distese (BBCH= 26).

Le piante trattate sono state tenute in camera climatica a condizioni controllate per tutto il periodo della prova. Per ogni trattamento, compreso il testimone non trattato, sono state preparate 8 arene sperimentali (8 ripetizioni), prelevando un dischetto di foglia inserito dentro la piastra Petri coperta con tappo. I campionamenti delle foglie per l’ottenimento dei dischetti fogliari e la successiva esposizione larvale, sono stati eseguiti 1, 3, 7 e 14 giorni dopo il trattamento.

In ogni arena sperimentale, sono state introdotte 5 larve allo stadio di L2, per un totale di 40 larve per ogni tesi (n = 5 x 8 repliche).

Le larve utilizzate, sono state ottenute dall’allevamento massale di S. littoralis presso il laboratorio entomologico Agrigeos; le larve sono state allevate con dieta artificiale ed a condizioni ambientali controllate.

Una volta raggiunto lo stadio L2, le larve, sono state selezionate ed introdotte nelle arene sperimentali contenenti il dischetto di foglia. Ad ogni data di campionamento fogliare, la mortalità delle larve esposte, è stata registrata dopo 24, 72 e 120 ore e calcolata con la seguente formula:

           % Mortalità = [N. larve esposte]/[N. larve morte] x 100

Unità sperimentali - Piante di peperone in vaso in camera di crescita
Metodo di applicazione - sistema drip localizzato su vaso

Dai risultati di mortalità ottenuti, è stata calcolata la DL50 o “Dose Letale 50”: dose di una sostanza, somministrata in una volta sola, in grado di uccidere il 50% (cioè la metà) di una popolazione campione. La DL50 viene espressa in parti per milione (ppm) di sostanza somministrata. Tale misurazione ha permesso di testare il potenziale tossico del chlorantraliniprole a breve termine (tossicità acuta).

Il calcolo della DL50 è stato eseguito, tramite il metodo Probit: modello di regressione non lineare probabilistico.

RISULTATI

Tabella 2. Esposizione 1

(1 giorno dopo il trattamento con Coragen): effetto del trattamento (numero totale di larve morte, percentuale di mortalità) rilevato ad ogni rilievo, su 40 larve (L2) per tesi di S. littoralis esposte su dischetti fogliari di peperone.

Tabella 3. Esposizione 2

(3 giorni dopo il trattamento con Coragen): effetto del trattamento (numero totale di larve morte, percentuale di mortalità) rilevato ad ogni rilievo, su 40 larve (L2) per tesi di S. littoralis esposte su dischetti fogliari di peperone.

Tabella 4. Esposizione 3

(7 giorni dopo il trattamento con Coragen): effetto del trattamento (numero totale di larve morte, percentuale di mortalità) rilevato ad ogni rilievo, su 40 larve (L2) per tesi di S. littoralis esposte su dischetti fogliari di peperone.

Tabella 5. Esposizione 4

(14 giorni dopo il trattamento con Coragen): effetto del trattamento (numero totale di larve morte, percentuale di mortalità) rilevato ad ogni rilievo, su 40 larve (L2) per tesi di S. littoralis esposte su dischetti fogliari di peperone.

*I valori seguiti dalla medesima lettera, nella stessa colonna non differiscono significativamente tra di loro secondo il test di SNK (P≤0,05)

Grafico 1. Mortalità % di larve di S. littoralis, esposte su foglie di peperone rilevate 1, 3, 7 e 14 giorni dopo il trattamento con l’insetticida

Grafico 2. Mortalità di larve di S. littoralis, espressa come DL50, esposte su foglie di peperone rilevate 1, 3, 7 e 14 giorni dopo il trattamento con Coragen. Sulle percentuali di mortalità dei dosaggi crescenti del Coragen, è stata eseguita l’analisi Probit per il calcolo della DL50

Figura 1. % di area erosa a 120 ore dopo l’esposizione 4 (14 giorni dall’applicazione).

La foto è stata contrastata ed analizzata con il programma di analisi di immagine ImageJ®

DISCUSSIONE E CONCLUSIONI

Dai risultati si è evinto un chiaro effetto dose del chlorantraliniprole, con valori di DL50 sempre più bassi ad ogni successiva esposizione larvale (18,95 p.p.m., 10,19 p.p.m., 4,63 p.p.m. e 4,11 p.p.m.), dimostrando l’elevata persistenza del principio attivo all’interno dei tessuti delle piante trattate, anche dopo 14 giorni dall’applicazione. I risultati di tossicità sono stati ulteriormente confermati dal calcolo della percentuale di area fogliare erosa, eseguito utilizzando il software di analisi digitale d’immagine ImageJ.

Come conclusione si può affermare che il metodo offre un interessante sistema di valutazione dell’effetto tossicologico e di persistenza di insetticidi da applicare al terreno per il contenimento della S. littoralis. Il metodo potrebbe risultare molto utile per lo studio di persistenza e sistemicità di altri insetticidi applicati al terreno in fertirrigazione e con elevata mobilità all’interno dei tessuti delle piante trattate.